Il cane abbaia troppo? Rischi di pagare molto salato
Punto focale della lite erano proprio le "immissioni sonore" prodotte da un cane di grossa taglia il quale, continuamente rinchiuso in casa e lasciato incustodito, non poteva fare altro che abbaiare, guaire, ululare e latrare a qualunque ora del giorno e della notte.
Il Giudice nominava dunque un perito al quale affidava le indagini e gli approfondimenti necessari a far emergere la reale situazione: tra i vari disagi e problemi denunciati dalla coppia (abitante l'appartamento soprastante quello dell'animale) si sottolineavano l'impossibilità di dormire, di rilassarsi dopo il lavoro, oltre all'evidenziarsi di disturbi post-traumatici da stress, attivazione patologica del sistema nervoso autonomo e conseguente irritabilità, ansia, depressione ed altri.
Il cane non apparteneva alla signora convenuta, bensì al figlio non convivente, e tale circostanza veniva proposta a discolpa del convenuto dalla difesa: circostanza non accolta dal Tribunale il quale ha invece tenuto conto di quanto già periziato, non essendo stata impugnata la Sentenza del Giudice di Pace, diventata in tale maniera irrevocabile.
Rigettate dunque anche le altre motivazioni presentate dalla detentrice del cane, il Tribunale di Lucca condannava la signora a risarcire il danno subito dalla coppia sottolineando che, come riferito dal Perito, in caso di rumori che superino in maniera continuativa la normale tollerabilità si può parlare di lesione psichica, incidente cioè sul danno psichico.
Quello sopra riportato è naturalmente un caso limite, ma affronta in maniera chiara alcune delle tematiche fondamentali riguardanti la detenzione di animali e la convivenza in condominio.